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RSPP esterno: ruolo e quando può essere nominato

Ecco perché il RSPP esterno può essere utile alla tua impresa


Scritto da: Paolo Abrami, il 21/03/2025 | #Personale Sicurezza



Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) è una figura fondamentale nel sistema di gestione della sicurezza sul lavoro nelle aziende. La normativa vigente prevede la possibilità di nominare un RSPP esterno all’azienda in determinate situazioni, offrendo una soluzione flessibile e garantendo comunque la conformità alle disposizioni in materia di salute e sicurezza.

Ma quando è possibile nominare un RSPP esterno? E quando, invece, è obbligatorio nominarne uno interno alla propria azienda?

In questo articolo risponderemo a tutti questi dubbi, spiegando quando è possibile nominare un RSPP esterno e quali sono i requisiti e le competenze di questa figura.


Chi è l’RSPP e quali sono le sue responsabilità?

Prima di parlare nello specifico della nomina di un RSPP esterno, è importante descrivere la figura dell’RSPP e le sue responsabilità.

L’RSPP, ovvero il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, è il professionista incaricato di coordinare le attività di prevenzione e protezione dei rischi professionali per i lavoratori. I suoi compiti principali includono:

  • Identificazione dei rischi: analisi dei processi lavorativi per evidenziare potenziali pericoli.
  • Elaborazione del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi): redigere e aggiornare il DVR in collaborazione con il datore di lavoro.
  • Proposta di misure preventive e protettive: suggerire misure per ridurre o eliminare i rischi individuati.
  • Formazione e informazione: organizzare corsi e sessioni informative per i lavoratori sui temi della sicurezza.
  • Monitoraggio continuo: verificare l’efficacia delle misure adottate e proporre eventuali miglioramenti.

Questa figura è prevista dall’ordinamento giuridico italiano ed è regolamentata dal D.lgs. 81/08, anche noto come Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro. L’RSPP può essere un dipendente interno, un consulente esterno o il datore di lavoro.


Chi è l’RSPP e quali sono le sue responsabilità? - Forsic

RSPP esterno: quando può essere nominato

Quando il datore di lavoro deve nominare un RSPP, ha tre possibilità:

  1. Il datore di lavoro stesso diventa RSPP: per aziende con un determinato numero di dipendenti, che variano in base al settore di appartenenza, il datore di lavoro può assumere il ruolo di RSPP dopo aver partecipato ad un corso RSPP per datori di lavoro. La durata del corso varia in base al livello di rischio aziendale.
  2. RSPP interno: il datore di lavoro piò nominare un membro interno all’impresa come RSPP. Questa figura dovrà partecipare ad un corso RSPP composto da tre moduli formativi (modulo A di 28 ore, modulo B di almeno 48 ore, con un modulo aggiuntivo di 12-16 ore in alcuni settori Ateco, e modulo C di 24 ore.
  3. RSPP esterno: è possibile delegare questo ruolo ad una figura esterna, garantendo anche in questo caso le competenze e la formazione richiesta, come nel caso dell’RSPP interno.

Per tutte e tre le tipologie di RSPP è obbligatorio partecipare ogni cinque anni ad un corso di aggiornamento dalla durata tra le 6 e le 40 ore.

Il D.Lgs. 81/08 stabilisce che il ruolo di RSPP debba essere assunto prioritariamente da una figura interna all’azienda (articolo 31 comma 1 D.Lgs. 81/08).


RSPP esterno e RSPP esterno: requisiti e differenze

Per poter essere nominato RSPP è necessario possedere una serie di requisiti obbligatori, definiti dall’articolo 32 del D.Lgs. 81/08. Questi requisiti sono:

  • Possesso del diploma di scuola secondaria
  • Nel caso in cui la figura non disponga di un titolo di studio adeguato, è necessario possedere esperienza comprovata nel ruolo di RSPP per almeno 6 mesi a partire dal 13 agosto 2023.
  • Attestati di frequenza ai corsi di formazione per RSPP, da aggiornare ogni cinque anni.

Esistono delle situazioni, come vedremo in seguito, in cui l’RSPP deve obbligatoriamente essere interno all’azienda. Tuttavia, esiste comunque la possibilità di nominare un RSPP esterno nel caso in cui non siano presenti dipendenti che soddisfino i requisiti sopra citati.

L’Interpello n.24/2014 della Commissione per gli Interpelli ha fornito importanti dettagli riguardo alla definizione di “interno”. Un RSPP interno non è semplicemente un dipendente dell’azienda, ma una figura che “a prescindere dalla tipologia contrattuale che lega tale soggetto al datore di lavoro, in linea con il dettato dell’art.2, comma 1, lettera a del D.Lgs. n.81/2008 – egli sia incardinato nell’ambito dell’organizzazione aziendale e coordini un servizio di prevenzione e protezione interno, istituito in relazione alle dimensioni ed alle specificità dell’impresa”.

Un RSPP interno non può equivalere solo ad un dipendente, ma deve essere un lavoratore in grado di garantire una presenza adeguata a svolgere le attività di protezione e prevenzione.


RSPP interno: quando è obbligatorio?

La nomina obbligatoria dell’RSPP interno è regolamentata dal comma 6 dell’articolo 31 del D.Lgs. 81/08. L’obiettivo è quello di assicurare una presenza costante di questa figura all’interno di determinate tipologie di impresa.

I casi sono i seguenti:

  • Aziende industriali soggette agli obblighi di notifica o rapporto secondo il D.Lgs. 334/1999.
  • Centrali termoelettriche.
  • Impianti soggetti a specifici obblighi ai sensi del D.Lgs. 230/1995.
  • Aziende che fabbricano o depositano esplosivi, polveri e munizioni.
  • Aziende industriali con oltre 200 lavoratori.
  • Industrie estrattive con oltre 50 lavoratori.
  • Strutture di ricovero e cura con oltre 50 lavoratori.

Quando è possibile nominare un RSPP esterno?

Il comma 4 dell’articolo 31 del Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/08) stabilisce che è possibile nominare un RSPP esterno nel caso in cui, all’interno dell’azienda o dell’unità produttiva, non vi siano figure che posseggono i requisiti necessari per svolgere le attività di protezione e prevenzione.

Infine, il datore di lavoro può assumere il ruolo di RSPP, eccetto nei casi indicati nell’articolo 31 comma 6.


Quando è possibile nominare un RSPP esterno? - Forsic

Ruolo dell’RSPP esterno in azienda

L’RSPP svolge un ruolo chiave nella gestione della salute e della sicurezza dell’ambiente di lavoro, prevenendo incidenti sul luogo di lavoro e malattie professionali e garantendo il benessere dei dipendenti dell’azienda.

I suoi compiti sono definiti dall’articolo 33 del TUSL (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro) e riguardano:

  • Individuazione e valutazione dei fattori di rischio e individuazione delle misure per garantire la sicurezza e salubrità degli ambienti secondo le normative vigenti.
  • Elaborare le misure di prevenzione e protezione, per quanto di competenza, e i sistemi di controllo delle misure stesse.
  • Elaborare le misure di sicurezza per le attività aziendali.
  • Proporre programmi di formazione e informazione dei dipendenti.
  • Partecipare alle consultazioni sulla tutela della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro e alla riunione periodica annuale.
  • Fornire le informazioni necessarie ai lavoratori secondo l’articolo 36.

La formazione dell’RSPP esterno

Come abbiamo già anticipato in precedenza, è necessario che l’RSPP, sia esterno che interno, possegga una formazione adeguata a ricoprire questo ruolo e che soddisfi specifici requisiti formativi e professionali stabiliti dalla normativa italiana.

Oltre al possesso di un titolo di studio non inferiore al diploma di scuola media superiore, è obbligatorio completare un percorso formativo articolato in tre moduli:

  1. Modulo A: corso generale di base della durata di 28 ore. Il corso affronta tematiche generali come le normative di riferimento, i soggetti responsabili del sistema di prevenzione e concetti relativi al tipo di rischio.
  2. Modulo B: questo modulo approfondisce la natura dei rischi sul luogo di lavoro, correlati alle specifiche attività lavorative. Il modulo comune ha una durata di 48 ore, con ulteriori moduli di specializzazione (SP1, SP2, SP3, SP4) richiesti per specifici settori ATECO, con durate variabili tra 12 e 16 ore.
  3. Modulo C: questo modulo di specializzazione ha una durata di 24 ore e si concentra sulla formazione relativa alla prevenzione e protezione dei rischi di natura ergonomica e psicosociale, sull'organizzazione e gestione delle attività tecnico-amministrative e sulle tecniche di comunicazione in azienda e relazioni sindacali.

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La formazione dell’RSPP esterno - Forsic

RSPP esterno: conclusioni

Scegliere di nominare un RSPP esterno è una soluzione valida per molte aziende, in particolare quando non dispongono di risorse interne adeguate a svolgere questo ruolo. È fondamentale che il datore di lavoro selezioni con attenzione il professionista, assicurandosi che questo possegga le competenze necessarie e che possa integrarsi efficacemente nell’organizzazione aziendale.

Un RSPP esterno qualificato può contribuire significativamente a creare un ambiente di lavoro sicuro e conforme alle normative vigenti, apportando valore aggiunto all'azienda e tutelando la salute dei lavoratori.


Paolo Abrami

Paolo Abrami

Titolare ed Esperto in Sicurezza

Paolo Abrami è il co-fondatore e co-titolare di ForSic e ha esperienza di oltre 20 anni nel mondo della sicurezza aziendale. [Leggi il CV di Paolo Abrami]


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