Ecco perché il RSPP esterno può essere utile alla tua impresa
Scritto da: Paolo Abrami, il 21/03/2025 | #Personale Sicurezza
Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) è una figura fondamentale nel sistema di gestione della sicurezza sul lavoro nelle aziende. La normativa vigente prevede la possibilità di nominare un RSPP esterno all’azienda in determinate situazioni, offrendo una soluzione flessibile e garantendo comunque la conformità alle disposizioni in materia di salute e sicurezza.
Ma quando è possibile nominare un RSPP esterno? E quando, invece, è obbligatorio nominarne uno interno alla propria azienda?
In questo articolo risponderemo a tutti questi dubbi, spiegando quando è possibile nominare un RSPP esterno e quali sono i requisiti e le competenze di questa figura.
Prima di parlare nello specifico della nomina di un RSPP esterno, è importante descrivere la figura dell’RSPP e le sue responsabilità.
L’RSPP, ovvero il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, è il professionista incaricato di coordinare le attività di prevenzione e protezione dei rischi professionali per i lavoratori. I suoi compiti principali includono:
Questa figura è prevista dall’ordinamento giuridico italiano ed è regolamentata dal D.lgs. 81/08, anche noto come Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro. L’RSPP può essere un dipendente interno, un consulente esterno o il datore di lavoro.
Quando il datore di lavoro deve nominare un RSPP, ha tre possibilità:
Per tutte e tre le tipologie di RSPP è obbligatorio partecipare ogni cinque anni ad un corso di aggiornamento dalla durata tra le 6 e le 40 ore.
Il D.Lgs. 81/08 stabilisce che il ruolo di RSPP debba essere assunto prioritariamente da una figura interna all’azienda (articolo 31 comma 1 D.Lgs. 81/08).
Per poter essere nominato RSPP è necessario possedere una serie di requisiti obbligatori, definiti dall’articolo 32 del D.Lgs. 81/08. Questi requisiti sono:
Esistono delle situazioni, come vedremo in seguito, in cui l’RSPP deve obbligatoriamente essere interno all’azienda. Tuttavia, esiste comunque la possibilità di nominare un RSPP esterno nel caso in cui non siano presenti dipendenti che soddisfino i requisiti sopra citati.
L’Interpello n.24/2014 della Commissione per gli Interpelli ha fornito importanti dettagli riguardo alla definizione di “interno”. Un RSPP interno non è semplicemente un dipendente dell’azienda, ma una figura che “a prescindere dalla tipologia contrattuale che lega tale soggetto al datore di lavoro, in linea con il dettato dell’art.2, comma 1, lettera a del D.Lgs. n.81/2008 – egli sia incardinato nell’ambito dell’organizzazione aziendale e coordini un servizio di prevenzione e protezione interno, istituito in relazione alle dimensioni ed alle specificità dell’impresa”.
Un RSPP interno non può equivalere solo ad un dipendente, ma deve essere un lavoratore in grado di garantire una presenza adeguata a svolgere le attività di protezione e prevenzione.
La nomina obbligatoria dell’RSPP interno è regolamentata dal comma 6 dell’articolo 31 del D.Lgs. 81/08. L’obiettivo è quello di assicurare una presenza costante di questa figura all’interno di determinate tipologie di impresa.
I casi sono i seguenti:
Il comma 4 dell’articolo 31 del Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/08) stabilisce che è possibile nominare un RSPP esterno nel caso in cui, all’interno dell’azienda o dell’unità produttiva, non vi siano figure che posseggono i requisiti necessari per svolgere le attività di protezione e prevenzione.
Infine, il datore di lavoro può assumere il ruolo di RSPP, eccetto nei casi indicati nell’articolo 31 comma 6.
L’RSPP svolge un ruolo chiave nella gestione della salute e della sicurezza dell’ambiente di lavoro, prevenendo incidenti sul luogo di lavoro e malattie professionali e garantendo il benessere dei dipendenti dell’azienda.
I suoi compiti sono definiti dall’articolo 33 del TUSL (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro) e riguardano:
Come abbiamo già anticipato in precedenza, è necessario che l’RSPP, sia esterno che interno, possegga una formazione adeguata a ricoprire questo ruolo e che soddisfi specifici requisiti formativi e professionali stabiliti dalla normativa italiana.
Oltre al possesso di un titolo di studio non inferiore al diploma di scuola media superiore, è obbligatorio completare un percorso formativo articolato in tre moduli:
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Scegliere di nominare un RSPP esterno è una soluzione valida per molte aziende, in particolare quando non dispongono di risorse interne adeguate a svolgere questo ruolo. È fondamentale che il datore di lavoro selezioni con attenzione il professionista, assicurandosi che questo possegga le competenze necessarie e che possa integrarsi efficacemente nell’organizzazione aziendale.
Un RSPP esterno qualificato può contribuire significativamente a creare un ambiente di lavoro sicuro e conforme alle normative vigenti, apportando valore aggiunto all'azienda e tutelando la salute dei lavoratori.
Paolo Abrami è il co-fondatore e co-titolare di ForSic e ha esperienza di oltre 20 anni nel mondo della sicurezza aziendale. [Leggi il CV di Paolo Abrami]